La nascita della Massoneria, su un piano puramente ideale, non è databile; i suoi contenuti simbolici ed etici tradizionalmente hanno accompagnato il cammino del progresso umano, a partire dalle Corporazioni Medievali che costituivano la continuazione dei Collegia di epoca romana, a loro volta eredi delle tradizioni misteriosofiche dell’Egitto e della Grecia canalizzate dalle innumerevoli correnti esoteriche occidentali.

Lo Spirito Massonico presiede a quella legge di evoluzione e conservazione che ha permesso di affermare il primato dei valori umani.

Storicamente, invece, è possibile fissare una data 24 giugno 1717, ed un luogo, Londra in cui le Logge londinesi – The Goose and Gridiron, The Crown, The Apple Ree, The Rummer and Grapes – si riunirono per festeggiare il giorno dedicato a san Giovanni Battista, e in quell’occasione le quattro Officine decisero di unirsi per regolare le questioni di comune interesse, stabilendo di eleggere un Gran Maestro e costituire così la Gran Loggia d’Inghilterra da cui prende spunto la massoneria moderna o speculativa.

 

Bisogna attendere il 1728 perché la Massoneria venga introdotta in Italia ad opera del musicista Saverio Geminiani, che aveva ricevuto dal Gran Maestro della Gran loggia d’Inghilterra, Henry Hare di Colerain, un mandato (deputation) per la costituzione di una Loggia denominata “Perfetta Unione”; il Sigillum Neapolitanum fu adottato come logo, usato poi in seguito dalla Gran Loggia d’Italia ed altre Obbedienze.

Fra il 1731 e il 1732 alcuni inglesi residenti in Firenze fondarono una loggia con deciso carattere razionalista, in cui erano iscritti personalità del mondo letterario e filosofico dell’epoca. Il fine dei lavori di questa Officina era il rinnovamento scientifico e filosofico seguendo il metodo sperimentale galileiano e le indicazioni tratte dal pensiero di Leibniz, Des Cartes, Locke ed altri.

Fu nella seconda metà del XVIII secolo che si ebbe un’ampia diffusione  della Libera Muratoria in Italia con logge a Napoli, Venezia, Livorno, Brescia e Milano, dove nel 1805 approdò il Rito Scozzese Antico e Accetato ad opera del Conte Augusto De Grasse-Tilly, nobiluomo francese che quattro anni prima (31 maggio 1801) aveva fatto parte dei “Gentlemen of Charleston”  costitutori del primo Supremo Consiglio mondiale.

De Grasse-Tilly ottenne da questo Supremo Consiglio una “patente” che autorizzava a fondare corpi similiari nei due emisferi. Nel 1804 fu costituito il Supremo Consiglio d’Italia.

Fu solo nell’ottobre del 1859, dopo gli anni travagliati della Restaurazione che la Massoneria rinacque in Italia: il 20 dicembre venne fondata a Torino la Loggia “Ausonia” e si costituì il “Grande Oriente d’Ausonia”, e si eleggeva Gran Maestro pro tempore Filippo Delpino. L’anno successivo, il 20 maggio, assunse la maestranza Livio Zambeccari.

La Comunione ebbe un periodo d’oro sotto la Gran Maestranza di Adriano Lemmi e Ernesto Nathan che subentrò nel 1895 fino al 1904 quando lasciò il Maglietto a Ettore Ferrari. Quattro anni dopo si venne a determinare una gravissima crisi dovuta a due opposti modi di intendere la Libera Muratoria;

il Gran Maestro, Ettore Ferrari, riteneva che i Massoni fossero obbligati a seguire le indicazioni politiche del governo dell’Ordine, mentre i Luogotenente Sovrano Gran Commendatore Saverio Fera, a capo del Rito Scozzese Antico e Accettato, reputava ogni singolo fratello vincolato solo alla sua coscienza.

L’8 luglio 1908 la frattura si evidenziò con un decreto del Fera con il quale dichiarava irregolare il G.O.I. rivendicando per il Supremo Consiglio, da lui guidato, la legittimità iniziatica.

Da allora in poi la Massoneria italiana rimase divisa e passando il tempo tale divisione fu sempre più profonda e motivata per diversa impostazione, specie quando la Massoneria “liberale” ammise le donne

 

 

 

 

La Massoneria liberale di Piazza del Gesù

 

Dopo due anni il 21 marzo 1910 il Supremo Consiglio d’Italia di Saverio Fera fondò la Serenissima Gran Loggia d’Italia, in seguito denominata Obbedienza Piazza del Gesù per l’ubicazione della sua sede centrale in Roma.

Alla morte di Fera si alternarono alla guida della Comunione diversi Sovrani Gran Commendatori Gran Maestri, fino a Vittorio Raul Palermi che nel 1925 fu costretto dalla nota legge fascista “Sulla disciplina di associazioni, enti, istituti” a porre in sonno l’associazione.

L’Obbedienza rinacque il 4 dicembre 1943 in casa di Salvatore Farina dove fu ricostituito il Supremo Gran Consiglio con l’elezione dell’avvocato Carlo de Cantellis come Sovrano Gran Commendatore p.t., fino alla liberazione di Roma il 21 giugno 1944 quando rimise il mandato nelle mani di Palermi.

Gli anni del secondo dopoguerra furono molto confusi, caratterizzati da continue scissioni, riunificazioni e litigi; si succedettero diversi Gran Maestri in un breve lasso di tempo.

 

La Gran Loggia d’Italia di Rito scozzese

 

Il 24 giugno 1962 si riunì a Roma la Grande Assemblea Elettorale, che con solo due voti contrari elesse a Gran Maestro Giovanni Ghinazzi, il quale resse il Maglietto fino al raggiungimento dell’Oriente Eterno il 14 novembre 1986. In questi 24 anni  ci fu la fondazione di 237 nuove Officine, la regolarizzazione di 14 e la riemersione  di 20, inoltre ci fu la stipula  di numerosi Trattati di Amicizia fra la Gran Loggia d’Italia e molteplici  Comunioni straniere.

Tre anni dopo venne assunta la denominazione di GRAN LOGGIA D’ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI, nel contempo  fu inaugurata la sede centrale di Roma sita in Palazzo Vitelleschi in via San Nicola de Cesarini 3, Area Sacra di Torre Argentina.

Alla morte di Giovanni Ghinazzi subentrò in via provvisoria il Luogotenente Mario Bogliolo fino alle elezioni del 7marzo 1987 che consacrarono Sovrano Gran commendatore Gran Maestro Renzo Canova, rieletto per due mandati successivi; durante tale Gran Maestranza fu completato l’acquisto della sede centrale e fu fondata la casa editrice EDIMAI e la rivista “Officinae”

Seguì l’elezione a nuovo Gran Maestro di Franco Franchi (16 dicembre 1995); nel dicembre del 2001 promosse a Castellammare di Stabia la fondazione dell ’UNIONE MASSONICA DEL MEDITERRANEO, nata da una sua idea. Lo seguì alla guida della Comunione Luigi Danesin; sotto la sua Gran Maestranza fu celebrato nel 2005 il duecentesimo anniversario  dalla fondazione del Supremo Consiglio d’Italia.

Alla scadenza di questo Magistero fu chiamato, il 1° dicembre 2007, a ricoprire la massima carica Luigi Pruneti, che ha retto la Comunione per sei anni. In questo periodo l’Obbedienza si è distinta per l’impronta culturale e per l’intensificarsi dei rapporti con le Massonerie estere.

Il 4 dicembre 2013 la Grande Assemblea eleggeva Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro Antonio Binni, riconfermato alla scadenza del primo mandato per altri tre anni

All’indomani dell’elezione il 17 dicembre 2016, la Comunione veniva però scossa da una grave crisi, provocata da una serie di atti illegittimi del Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro, cui faceva seguito la fuoriuscita di alcune migliaia di iscritti.

In questa grave situazione di emergenza il Supremo Consiglio assumeva il governo della Comunione fino al 17 dicembre 2017, data in cui, convocava una Assemblea costituente per fondare l’Obbedienza autonoma denominata

GRAN LOGGIA D’ITALIA di RITO SCOZZESE.

In quella sede è stato approvato lo Statuto ed è stato affidato il mandato provvisorio di Gran Maestro a Sergio Ciannella, in attesa di un’eventuale riunificazione della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M